Manuela Foppoli - Chiara Infantino - Ciro Paduano - Marcella
Sanna, ...ANIMALI... Percorsi didattici per la Scuola dell'Infanzia,
CDO-007 - OSI-MKT, Brescia 2006, pagg. 44 con CD allegato, € 20,00
Questo fascicolo si articola in dieci
proposte didattiche diverse nei contenuti, nello stile e nelle
caratteristiche dei personaggi protagonisti delle attività:
Il serpente Sibillo (filastrocca in movimento), Orsi ladri (drammatizzazione
con canto), Stop and go della foresta (filastrocca in movimento),
Quadri esposti di uno zoo (partitura grafica e/o strumentario),
Le renne svogliate (danza cantata), Blues dei passi (attività
motoria), Blues del mago (partitura informale), Lombrico e cavalletta
(espressione vocale), Canzone fuori mano (contrasti emotivi),
Un cocktail di animali (azione mimata con filastrocca e canto).
La scelta degli animali non è stata casuale. Il loro
carattere, le loro dimensioni, la loro indole, il loro modo
di muoversi offre trasformazioni, associazioni e abbinamenti
facilmente comprensibili e praticabili dai bambini sia in termini
di movimenti sia in termini di caratteristiche musicali. In
questo modo sarà possibile costruire un percorso personalizzato
ponendo un’attività dopo l’altra in ordine
di difficoltà progressiva, oppure sviluppando e elaborando
ciascuna attività per renderla man mano più complessa
e adeguata alle abilità di volta in volta raggiunte dai
bambini.
Schede didattiche
Viene presentato in primo luogo lo spartito di ogni brano, con
eventuali accompagnamenti e/o ostinati ritmico melodici. Poi
seguono una serie di parole chiave che per noi costituiscono
le domande più importanti che ogni insegnante deve porsi
ogni volta che propone un’attività alla propria
classe. Queste parole chiave sono, nel linguaggio tecnico della
programmazione, i punti fondamentali per la progettazione di
un percorso didattico.
I destinatari (chi), cioè a chi sto offrendo il materiale,
quali sono le loro competenze, qual è il loro possibile
sviluppo in termini di obiettivi musicali e non; qual è
il contesto socioculturale nel quale sto proponendo la mia attività.
Il contenuto (cosa) è semplicemente il materiale che
ho scelto con le sue caratteristiche tecniche, la sua opportunità
in relazione al contesto di presentazione.
La metodologia (come) consiste nella scelta delle strategie
di presentazione del materiale e del tipo di percorso didattico,
il tipo di relazione che avrò con gli studenti, quali
modalità operative propedeutiche metterò in atto
per raggiungere gli obiettivi proposti e far acquisire gli apprendimenti
voluti. Viene inoltre indicata una possibilità di svolgimento
dell’attività in maniera dettagliata e coerente
con i presupposti pedagogici degli autori.
La programmazione (quando e perché) è quell’
organismo che comprende i punti fondamentali per la realizzazione
di un progetto didattico. Quello che rimane da domandarci, dopo
chi cosa come, è quando e perché proporre una
determinata attività o un determinato percorso. Cioè
stabilire in quale momento dell’anno scolastico proporre
quello specifico materiale e quale possibile sviluppo potrà
avere nel corso del progetto (quando), e focalizzare sia gli
obiettivi specifici di carattere tecnico musicale che le finalità
relative alla crescita e allo sviluppo globale della personalità
del bambino (perché).
Con i suggerimenti vorremmo aprire la possibilità, ogni
volta, di modificare, elaborare, distruggere, cambiare qualsiasi
attività o parte dei suoi contenuti attraverso l’offerta
di soluzioni alternative a quelle proposte nella parte iniziale
della scheda.
Le attività complementari offrono la possibilità
di integrare, approfondire e sviluppare i lavori proposti attraverso
l’utilizzo di altri linguaggi espressivi al fine di stimolare
e potenziare le diverse intelligenze che ogni bambino possiede.
Il CD
Per rispondere alle richieste e alle esigenze che ci sono state
presentate da maestre e operatori, abbiamo pensato di allegare
un CD che contenga per ogni brano sia la versione cantata che
una base strumentale.
La versione cantata vuole essere semplicemente un esempio, quindi
è importante che l’insegnante impari il canto e
lo presenti il più possibile “dal vivo”,
a memoria.
I bambini sono più motivati all’apprendimento se
il modello vocale appartiene ad una figura di riferimento affettivo
e didattico.
Per facilitare il coinvolgimento del gruppo in ogni attività
consigliamo di rendere ogni testo molto teatrale, modulando
la voce ed “esagerando” la mimica facciale prima
di utilizzare le basi. Per non sovrapporre voci di adulti e
voci di bambini suggeriamo di farli cantare sulle basi strumentali.
Queste offrono un supporto armonico al canto, quando l’insegnante
non abbia la possibilità di accompagnarsi con uno strumento.
Ogni traccia è stata incisa in tonalità comode
per i bambini e contiene sia la linea melodica del canto sia
quei “segnali” sonori che hanno una corrispondenza
con la storia e con la drammatizzazione in movimento.
Nel momento in cui si utilizzano le basi strumentali consigliamo
di mantenere un volume che consenta ad ogni bambino di ascoltare
la propria voce nell’insieme del coro, a tale scopo anche
la nostra “voce guida” dovrà gradualmente
scomparire permettendo ai bambini di emergere.