Sestino Macaro - Giovanni Piazza, Pentajazz - Diversi usi delle
pentafonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo, CDO-005 -
OSI-MKT, Brescia 2003, pagg. 68 Con CD allegato
€ 20,00
Non è questa, certo, la prima
proposta didattica che mira all’introduzione dell’esperienza
jazzistica nell’ambito dell’educazione musicale,
ai diversi livelli scolari. È tuttavia una proposta che
ambisce a una propria originalità di approccio. Non consiste
in un repertorio, più o meno semplificato e già
pronto e neppure in un percorso da svolgere attraverso l’acquisizione
progressiva di sia pur minime competenze tecnico-teoriche. Obiettivo
e senso della proposta è invece quello di consentire
un approccio elementare ma diretto, una “immersione”
immediata nel linguaggio e nello stile jazzistico, garantita
dalla scelta di campi di azione ben delineati e - per così
dire - a “portata di intuito”. I mezzi tecnici e
pratici attraverso cui passa e si sviluppa questo diverso approccio
sono le pentafonie, scale di cinque suoni che offrono una grande
praticabilità melodica e armonica, e lo strumentario
Orff intonato: glockenspiele, metallofoni e xilofoni didattici
che, grazie alla estraibilità delle loro barre, possono
essere facilmente predisposti sulle sole note dell’una
o dell’altra pentafonia. Con la impareggiabile conseguenza
di offrire all’esecutore (bambino, ragazzo o adulto che
sia) un campo di note che “non consente errori”.
Chi suona potrà cercare di volta in volta la propria
formula ritmico-melodica, il proprio pattern, unirlo agli altri
e con loro ripeterlo in ostinato senza problemi di “scelta
oggettiva” fra nota e nota, ma solo seguendo il proprio
intuito, il proprio senso e il caso. Ricavando via via dallo
strumento (che in questo modo insegna) esperienza e competenza
rispetto alle potenzialità melodiche e armoniche del
materiale scalare che sta usando. A monte di questa scelta di
“empirismo garantito” sta l’intenzione di
dare a bambini e ragazzi una esperienza jazzistica immediata
e stilisticamente credibile, che vada al di là di ciò
che loro stessi potrebbero aspettarsi dal proprio limitato bagaglio
tecnico.
Questa proposta didattica offre, nel suo complesso, diversi
tipi di approccio, qui di seguito elencati, via via adeguati
a diverse età e gradi di esperienza:
1) Esecuzione o improvvisazione pentatonica su basi di un solo
accordo o di due accordi, eseguite al pianoforte o in playback.
2) Improvvisazione pentatonica su tipiche basi “esperte”
eseguite al pianoforte o in playback (I-II,I-II-V, I-VI-II-V
e il giro blues), avvalendosi di scale pentatoniche cinesi prescelte
secondo determinati criteri di relazione tonale.
a) su giro di una sola tonalità
b) su giro alternato fra due tonalità
c) su giro alternato fra più di due tonalità
3) Facsimile pentatonico di giro boogie realizzato con lo strumentario
a barre come base per esecuzioni o improvvisazioni elementari
cantate o suonate.
4) Esecuzione solistica di semplici blues su giro pentafonico
realizzato con lo strumentario a barre.
5) Improvvisazioni pentafoniche con strumenti a barre su giro
pentafonico realizzato o improvvisato con lo strumentario a
barre su schema prestabilito.
La strumentazione non si limita ovviamente al solo strumentario
Orff, ma integra tutti quegli strumenti d’arte eventualmente
disponibili (ad esempio nella Scuola media a indirizzo musicale)
che siano adatti allo scopo: pianoforte o tastiera, chitarra,
sassofono, clarinetto, flauto, o altro. Ciò risponde
ad un corretto utilizzo didattico dello strumentario Orff a
barre che non vuole essere esaustivo e autosufficiente ma, al
contrario, funge da corpus intonato di facile utilizzo per un
ensemble scolastico che include tutta la strumentazione disponibile
e consente di integrare diverse abilità e competenze.
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