Note di speranza in Palestina
<   di Francesco Galtieri    

Viaggio musicale in Medio Oriente
con approdo al Conservatorio Nazionale di musica

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ALCUNE STATISTICHE SULLA SITUAZIONE IN PALESTINA

Al momento i Palestinesi sono più di 3 milioni e mezzo, quasi quanto gli Israeliani (ca. 4 milioni), più o meno, per intenderci quanti gli abitanti di Roma.
La percentuale di giovani è estremamente elevata (il 52,8 % ha meno di 17 anni e solo il 3,2 % supera i 65 anni), così come il tasso di disoccupazione (attorno al 50%); il tasso di analfabetismo è di quasi il 10%, ma gli studenti sono quasi un milione, la media di alunni per classe è di poco superiore ai 36. Il tasso di fertilità è il 5,9; nel 2001 erano in funzione ben 70 ospedali, la percentuale di persone maggiorenni con accesso ad Internet è il 5,4 %, la densità abitativa è 2,2 persone per stanza e la paga media giornaliera si aggira intorno ai 12/15 Euro. (dati dell’Ufficio centrale di Statistica palestinese)

Un po'’ di cronistoria

Il Conservatorio Nazionale di Musica della Palestina (NCM) nasce, sull’onda dell’entusiasmo per le trattative di pace di Madrid e degli accordi di Oslo che sanciscono la nascita dell’Autonomia Nazionale Palestinese, nell’ottobre 1993 a Ramallah (20 km a nord di Gerusalemme) come filiazione della storica Università di Bir Zeit. All’inizio accoglie 40 studenti (con in tutto 3 docenti part-time !). Nel 1996 nasce la sezione di Gerusalemme e l’anno successivo quella nel cuore di Betlemme.
I progetti di crescita, già lenti per le difficoltà enormi di carattere organizzativo ed economico vanno avanti, e nel clima di speranza si svolgono anche importanti eventi quali il concerto di Daniel Barenboim alla Kamal Nasir Hall il 29 gennaio 1999. Ma dall’inizio della seconda intifada e con la rioccupazione militare israeliana della CisGiordania la situazione del conservatorio, dei suoi insegnanti e dei suoi studenti diventa via via sempre più difficile. Per esempio il workshop dello stesso Barenboim fissato per lo scorso anno è stato annullato per cause di forza maggiore. Alla fine dell’anno accademico 2000-2001 il Conservatorio contava 423 studenti (adesso ridotti a 300 ca.) di cui 54 % donne, con 19 insegnanti. Oltre il 65 % degli allievi aveva meno di 16 anni. Il 35,2 % iscritto al dipartimento di musica orientale, il 30,8 % alle classi di pianoforte, l’8,5 % a chitarra, il 6,9 a strumento a fiato, il 16.5 % a strumenti ad arco, e l’1.9 alle classi che noi chiamiamo di solito di propedeutica (attive solo a Gerusalemme).
Al momento la sezione di Ramallah ha 7 aule, quella di Gerusalemme 5 in prestito al secondo piano dall’YMCA di gerusalemme Est, e quella di Betlemme 3 aule. E’ prevista l’apertura di altre due sezioni a Nablus e a Gaza, appena la situazione lo consentirà.

Gli obiettivi del Conservatorio
Insegnare musica ai bambini; preparare insegnanti di musica per la scuola; costruire percorsi musicali per il mondo della scuola, diffondere l’apprezzamento della musica in generale, studiare la musica popolare palestinese, incoraggiare la ricerca, preparare strumentisti per ensemble e orchestre, aiutare gruppi musicali e favorire lo studio di giovani promettenti, favorire lo sviluppo di contatti con la scena musicale internazionale.
Il Conservatorio è diviso in un dipartimento di musica orientale dove principalmente si studia l’Oud (il tipico strumento a corde orientale), il Qanoun e le percussioni. Nel dipartimento di musica classica i tradizionali strumenti che troviamo da noi (piano, chitarra, violino, viola, violoncello e contrabbasso, flauto, clarinetto, sax, flauto. In qualche caso gli strumenti si trovano a cavallo dei due dipartimenti. La sezione di propedeutica è agli inizi e funziona al momento solo a Gerusalemme.
Anche il Conservatorio subisce i problemi diretti della "guerra” in corso: la scorsa primavera alcune aule della sede centrale di Ramallah sono state bruciate durante le incursioni dell’esercito israeliano. Insegnanti e amministratori sono stati arrestati e successivamente rilasciati. Il direttore S. Khoury clarinettista ( ma anche suonatore di 'ney' un tipico flauto a canna arabo), diplomato in Iowa (Usa) mi parla della situazione del Conservatorio, delle incisioni, dei progetti quali “Fawanees” il primo musical palestinese basato sulla storia popolare della “piccola lanterna” rielaborata da G. Kanafani. Mi dà copia della raccolta di brani popolari palestinesi ed arabi trascritti per Pianoforte per allievi di un livello pari ai nostri primi tre anni di studio. Accanto a questa raccolta il NCM ha prodotto un interessantissimo metodo per Oud, ma anche materiale per strumenti a fiato del dipartimento di musica orientale. Mi affascina, da subito, osservare le pagine piene di brani con quarti di tono.
Mi accompagna nelle aule dove posso assistere a lezioni di Percussioni, di Qanun (una specie di salterio), di Oud. Assisto anche ad una lezione di Oud impartita ad una ragazza non vedente. Noto, per mia ignoranza e con stupore, che non usano la nomenclatura inglese per le note ma quella italiana e si riconosce spesso la scala con la seconda minore. Khoury mi racconta delle difficoltà logistiche e economiche, ma anche dell’entusiasmo, dell’impossibilità al momento di aprire sezioni di didattica e di poter reperire mantenere insegnanti che siano disposti a lavorare nelle condizioni di assoluta non serenità che il conflitto arabo-israeliano impone.

A questo punto chiedo di poter riprendere qualche immagine e di poter intervistare qualcuno dei presenti.Jamal padre di Saluna è orgoglioso di aver dato questa opportunità a sua figlia nonostante la situazione ed è orgoglioso al tempo stesso della sua patria e del Conservatorio.


Mia figlia si chiama Saluna, ha sette anni ed è al secondo anno di frequenza al NCM dove si lavora al livello preparatorio ad introdurre al mondo della musica. Si studiano vari tipi di Musica, si sceglie un primo ed un secondo strumento.
Mia figlia studia il Qanoun, era troppo piccola per iniziare subito con il Oud (è molto ricurvo e grande). Tu sai che per insegnare musica hai bisogno della giusta atmosfera e certo la situazione attuale non aiuta. Molti studenti, ma anche gli insegnanti, devono passare diversi check point per poter andare al Conservatorio. Il Conservatorio è un idea pionieristica per la Palestina, in quanto la musica non è parte integrante del curriculum di base (non si fa musica nella scuola pubblica, dove le classi hanno una media di oltre 35 bambini), e l’occupazione militare non incoraggia. Il Ministero dell’Educazione palestinese non considera la Musica un fattore rilevante, parte integrante della crescita, gli studenti devono pagare per poter accedere agli studi musicali , non è molto ma è tantissimo per chi non lavora Il Conservatorio lavora oggi per far apprezzare musica a più gente possibile. Abbiamo perso generazioni di musicisti forse qualche genio, chissà per il futuro potremmo creare anche da noi novelli Beethoven.

Ma non esiste solo il dipartimento di musica orientale, vado nell’aula di pianoforte ed incontro oltre ad un tradizionale Kawai mezza coda Soli una delle insegnanti di piano che riesce a sorridere sempre, anche quando parla delle difficoltà:
Il mio nome è Soli questo è il mio terzo anno di insegnamento alle sezioni del Conservatorio di Gerusalemme e Ramallah, ho ben 46 allievi di pianoforte. Una difficoltà maggiori che incontriamo è infatti la carenza di personale docente. Non è semplice insegnare in questi mesi. Per spostarsi da Gerusalemme a Ramallah per esempio si prende un taxi, si arriva ad un check point dell’esercito israeliano. Ci si ferma 45/60 minuti; si passa il check point, si prende una altro taxi si arriva ad un altro check point e cosi via. E spesso quando si arriva il Conservatorio è chiuso. E si ricomincia da capo. E poi quanti allievi miei hanno il, pianoforte o un’opportunità per poter studiare. I più fortunati hanno una piccola tastiera (tutto il mondo è paese ma lì i problemi che condizionano i genitori sono senz’altro più profondi nda). Così i processi di apprendimento sono molto lenti e sicuramente ci perdiamo per strada bravi allievi con talento. Il percorso che facciamo all’interno delle classi di Pianoforte prevede lo studio di Bach, Telemann, Scarlatti, Corelli…, ma lavoriamo per inserire pezzi popolari arabi per incentivare da una parte la diffusione dello studio della musica e dall’altra per mantenere viva la ricerca nel campo della tradizione. I bambini imparano così sul pianoforte quello che nella loro famiglia si conosce, si canta ecc. Comunque molte canzoni non vengono prese in considerazione perché non vengono bene sul pianoforte ( problema dei quarti di tono ad esempio). Vista anche la situazione generale la musica, sia da parte delle istituzioni sia da parte di molti genitori non viene vista come un elemento fondante ed il lavoro da fare in questa direzione è enorme. Appena quest’anno il Conservatorio ha attivato dei corsi di musica nella scuola pubblica, dove peraltro le classi sono molto numerose. Spero proprio per il futuro che arrivino, anche dall’estero insegnanti a lavorare qui e che piano piano ci sia un bilanciamento con più spazio per la Musica nelle scuole.

Insomma il NCM è una pianta giovane che ha ancora molta strada davanti a sé da fare, ma che è di vitale importanza per le giovani generazioni e che in uno scambio con l’Italia ha tantissimo da offrire.


Per conoscere di più il NCM

> www.birzeit.edu/music/ncm.html
> PO BOX 66676 c/o YMCA Iben Jubair Street Est Jerusalem
> Radio street Ramallah PO Box 14 Birzeit University
> Email: mailto:info@ncm.birzeit.edu/music

Per conoscere le iniziative del coordinamento delle scuole popolari di musica in relazione alle iniziative di scambio con le Istituzioni musicali del Medio Oriente, per conoscere le fasi di realizzazione e per offrire il proprio sostegno al progetto “ospitiamo una settimana i giovani musicisti del Conservatorio NCM” e a quello dell’Ufficio della Pace del Comune di Roma “evento di pace tra giovani musicisti israeliani e palestinesi”

> www.coordinamentoscuolemusica.it
> Email: info@coordinamentoscuolemusica.it