Orff-Schulwerk - Germania
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Carl ORFF - Gunild KEETMAN, Musik für Kinder, voll. I-V, B. Schott's Söhne, Mainz 1950, 1952, 1953, 1954, 1954.
E' l'edizione originale dell'"Orff-Schulwerk", che iniziò la pubblicazione nel 1950 completando i cinque volumi base nell'arco di 4 anni. Erano - e sono - volumi contenenti materiali cantati e suonati, spunti per l'improvvisazione ritmica e melodica, prevalentemente ricavati dal lavoro svolto da Orff e dalla Keetman durante le trasmissioni per le scuole svolte alla Radio bavarese per cinque anni di seguito a partire dal settembre 1948. Un gruppo di bambini faceva musica in studio, fornendo così modelli che venivano ripresi nelle scuole. Rispetto all'impostazione pedagogica generale dello Schulwerk, il limite più vistoso di tali volumi è di dare solo scarsissime e generiche indicazioni riguardo all'uso del movimento e della danza, che avevano avuto ruolo decisamente protagonistico in tutta la prima fase di sperimentazione (cfr. l'Introduzione al Manuale dell'edizione italiana nella sezione "Per approfondire"). Il tipo di classificazione del materiale, che evidenzia un'impostazione più antologica che pedagogica, fu poi all'origine della convinzione, ancora molto diffusa, che praticare la pedagogia orffiana significasse imparare ed eseguire i pezzi che essi contengono, favorendone la classificazione come "metodo", cioè come una somma di esperienze operative progressive tendenti a condurre a determinati gradi di abilità. In altre parole, i volumi dell'"Orff-Schulwerk" tedesco finiscono per risultare indirizzati più a un bambino "esecutore" che a un bambino "creatore", soffrendo della inevitabile conseguenza che qualsiasi materiale - sia pure nato con l'intento di fornire suggerimenti creativi - subisce nel momento di essere affidato alla carta stampata. Una conseguenza che Orff già lamentava a seguito della pubblicazione nel 1931 della "Pratica ritmico-melodica", la prima delle pubblicazioni antesignane dell'"Orff-Schulwerk", contenente esempi e modelli musicali ricavati da tutta l'esperienza di lavoro svolta fino a quel momento con l'improvvisazione e la composizione di musica e danza. Scrive Orff nel volume "Schulwerk - Musica elementare" (terzo della serie autobiografica "Carl Orff e la sua opera - Documentazione" pubblicato da Schneider, Tutzing): "Purtroppo la "Pratica ritmico-melodica", che vuole solo offrire suggerimenti e materiali, è stata falsamente interpretata in vari modi e utilizzata come un "manuale scolastico", in base al quale è possibile imparare ed eseguire un pezzo dopo l'altro".
Ai cinque volumi base dell'"Orff-Schulwerk", seguirono via via tutta una serie di quaderni supplementari e le prime traduzioni in altre lingue. A partire dal 1969 le edizioni estere, per prime quella céca e quella spagnola, divennero - per suggerimento di Orff stesso - delle vere e proprie rielaborazioni originali adeguate alle esigenze di ciascun diverso Paese. A questa nuova linea appartiene anche la rielaborazione italiana, reperibile in questa stessa sezione.
Ad oggi, l'edizione tedesca comprende 6 volumi principali (Maggiore: bordoni e gradi; Maggiore: dominanti; Minore: bordoni e gradi; Minore: dominanti; Paralipomena) corredati da un volumetto introduttivo dovuto a W. Keller, e 24 fascicoli supplementari contenenti raccolte di canti, esercizi strumentali e brani compiuti. Dopo quella tedesca, l'edizione più articolata è quella americana, che comprende tre volumi base (recensiti in questa sezione) e 20 quaderni supplementari. A queste si aggiungono le seguenti 19 edizioni estere, diversamente articolate in uno o più volumi: africana, latino-americana, brasiliana, canadese, ceca/slovacca, coreana, danese, francese, gallese, giapponese, greca, italiana, inglese, olandese, polacca, portoghese, svedese, spagnola, taiwanese. Il dettaglio di tutte queste edizioni può essere ricavato dal catalogo dell'editore Schott. A partire dal 1985, si sono aggiunti a tutte queste edizioni anche i tre volumi della "Musik und Tanz für Kinder" (Musica e danza per bambini), di cui si dà conto nel nostro repertorio. I volumi, che sono curati da Barbara Haselbach, Rudolf Nykrin e Hermann Regner con la collaborazione di altri autorevoli esponenti dell'Orff-Institut, pur senza sostituire ufficialmente l'edizione tedesca originale, ne sono tuttavia la rielaborazione aggiornata. Non solo per la rinnovata tipologia dei materiali ma per il fatto di introdurli e corredarli con tutte quelle indicazioni pedagogiche e operative che facevano difetto nell'"Orff-Schulwerk" originale.

I volume: In ambito pentatonico (181 pagg.) - Filastrocche e Canti di gioco (64 in tutto); Esercizi ritmico-melodici (è la sezione più "interattiva": contiene esercizi parlati, ritmi da eseguire in eco con gesti-suono, ritmi da dotare di melodia e testo, modelli di accompagnamento ostinato, ritmi su accompagnamento ostinato, ritmi da sviluppare e completare, canoni ritmici, melodie da sviluppare e completare, modelli di ostinato per strumenti a barre, canoni pentatonici); Pezzi strumentali (44 in tutto); Appendice (contiene suggerimenti operativi e un certo numero di foto "d'epoca" di bambini che suonano o danzano).

II volume: Maggiore: Bordoni e Gradi (127 pagg.) - Con sei note (canti e pezzi in ostinato in ambito do-la); Con sette note (in ambito do-si ma senza funzioni di sensibile); Il primo e il secondo grado; Il primo e il sesto grado (queste prime due combinazioni di gradi armonici denotano l'inclinazione stilistica "modale" delle musiche proposte; l'isieme corale comincia ad aumentare di complessita, avviando l'uso di armonie parallele).

III volume: Maggiore: Dominanti (128 pagg.) - Il quinto grado (mira allo sviluppo della sensazione armonica tonica-dominante, anche con semplici esercizi a solo di "bassi di timpano" o con semplici melodie per flauto accompagnate dai timpani; introduce alcuni semplici cambi di tempo binario e ternario); Altre tonalità (introduce quelle di Fa M. e Sol M.); Il quarto grado (per lo sviluppo della sensazione "plagale" oltre che della combinazione cadenzale dei tre gradi principali); Con settime e none (l'articolazione corale è ormai decisamente complessa, spesso condotta per triadi parallele, quella strumentale ancora prevalentemente basata su formule di ostinato non eccesivamente complesse).

IV volume: Minore: Bordoni e Gradi (158 pagg.) - Eolico (l'impostazione del modo minore conferma l'inclinazione stilistica "modale", usando la denominazione antica); Dorico (il mantenimento dei nell'ambito della modalità naturale - senza alterazione del si in sib - mirano a sviluppare una percezione specificatamente antagonistica alla tonalità); Frigio (è la sezione modale più insolita e più affascinante, per il tipo melodico cui si riallaccia); Il primo e il settimo grado (è la sezione speculare e corrispondente alla combinazione di I e II grado nel modo maggiore); Il primo e terzo, e altri gradi (sezione speculare, anche questa, alla combinazione I-VI del modo maggiore).

V volume: Maggiore: Dominanti (152 pagg.) - Il quinto grado senza sensibile (ancora una volta il princpio modale prevale su quello tonale nell'impostazione della relazione fra i due gradi principali); Il quinto grado con sensibile; Il quarto grado; Per concludere (contiene composizioni "elementarmente" ambiziose, come un Cantico delle creature per solo coro con uso quasi esclusivo di triadi parallele e tre pezzi vocali-strumentali su testi presi dalla famosa raccolta del Wunderhorn); Esercizi ritmico-melodici (l'ultimo volume riprende il percorso di sviluppo dell'esperienza ritmica che i tre volumi intermedi avevano trascurato riproponendolo in forme più evolute: Ritmi da elaborare, per uno o più suonatori o uno o più gruppi, Due danze, di cui una per sola percussione ritmica e timpani, Brani parlati, tra cui una favola con accompagnamento musicale, tre testi dal Faust di Goethe, un Coro dall'Antigone si Sofocle di F. Hölderlin, alcuni Recitativi accompagnati); Finale (Walpurgisnachtsraum dal Faust di Goethe: è grazie a composizioni come questa e come le altre di maggiore ambizione stilistica e complessità che lo Schulwerk è stato denominato il "piccolo Carmina Burana" di Carl Orff).