Alberto Conrado, Cross Fade - Dietro le quinte della performance,
CDO-003 - OSI-MKT, Brescia 2003, pag.g 38, €10,00 La raccolta di brani che qui presentiamo
ha preso forma in seguito alla proposta per la partecipazione
con una performance al Convegno Nazionale Orff-Schulwerk Italiano
(OSI) di Roma.
Dallanalisi di un materiale di Stanley Fletcher, New
tunes for string, ispirato al lavoro di ricerca di Paul
Rolland1, violinista e ricercatore presso lUniversità
dellIllinois, nasce lidea di un possibile collegamento
e di una insospettabile affinità al pensiero Schulwerk,
sempre aperto a contributi innovativi ed interessanti, capaci
di ampliare e arricchire la propria prospettiva.
Ciò che colpisce dellapproccio alla tecnica violinistica
ideato da P. Rolland sono lelementarietà delle
proposte, la presenza costante del movimento come base per una
didattica strumentale e la promozione continua del coinvolgimento
attivo del bambino nel fare musica. Principi questi
che analogamente percorrono lo sviluppo della prassi metodologica
dellOrff-Schulwerk, nella quale infatti si auspica un
apprendimento musicale costruito sulla pratica di forme musicali
elementari e si sottolinea come la musica non sia separabile
dalle altre attività comunicativo-espressive, come il
gesto e il movimento.
Lelaborazione dei materiali scelti per la performance
tratti da entrambe le proposte metodologiche e di repertorio,
ha prevedibilmente richiesto una serie di arrangiamenti, sia
delle parti per archi, sia delle partiture previste per lo strumentario
Orff.
Già durante la prima fase di analisi e riflessione è
emerso laspetto forse più interessante, che preannunciava
una novità e che induceva ad un cambiamento nella progettazione
della prassi esecutiva di alcuni brani; proprio lelementarietà
delle proposte del metodo Rolland suggeriva di operare in maniera
insolita, rispetto alle consuete parti strumentali adattate
per un semplice accompagnamento con strumentario Orff.
Si propone così con la presente raccolta di musiche anche
una singolare prospettiva che, assegnando melodie/accompagnamenti
elementari a strumenti classici, costruisce successivamente
melodie/accompagnamenti più articolati e complessi per
lo strumentario.
Nel testo sono riportate le partiture e talvolta anche le parti
staccate, tuttavia ne consigliamo la memorizzazione per una
esecuzione a memoria.
La
performance inizia creando unatmosfera originaria caratterizzata
da elementi ritmici e primitivi, con Music for sticks of wood,
brano eseguito, come suggerisce il titolo, con bastoni di legno
(una coppia per ogni esecutore). Segue Intonazione pentatonica,
ovvero una improvvisazione su scala pentatonica e nel contempo
loccasione per accordare lintonazione di archi e
fiati.
Nella parte centrale troviamo quattro brani: Saltacorda, una
semplicissima melodia di due note che vuole ricordare come la
musica, le conte, le filastrocche siano intimamente legate al
gioco (la settimana, la corda,...); Jig, rielaborazione di una
danza popolare irlandese; Sogni, brano che sfrutta la possibilità
di emettere armonici naturali con gli strumenti ad arco; infine
Giochi darco, melodia simil country che esalta rapidi
passaggi di corda pur rimanendo in una dimensione di estrema
elementa-rietà.
Conclude il concerto Gassenhauer, brano di Carl Orff particolarmente
gioioso e piacevole, che ripor-terà in primo piano lo
strumentario Orff. E previsto anche un bis, qualora il
pubblico lo richiedesse: si tratta di 5bis, brano di body percussion
scritto e pensato per sottolineare, anche durante la performance,
le molteplici possibilità espressive nella sua essenzialità
dello strumento uomo.
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